“Dal Covid all’Lgbt, il giornalismo mainstream oggi è una parodia della stampa studentesca”
In un paese dove le scuole pubbliche hanno organizzato roghi di libri “razzisti”, politici e accademici chiedono di “bruciare tutte le chiese”, il ministero per l’Infanzia pubblicizza materiale come l’“unicorno gender” e il ministro per le Donne e l'Uguaglianza ha chiamato i Talebani "nostri fratelli", una famosa giornalista si dimette dalla Rai canadese (che ha stilato un elenco di parole offensive, come "pecora nera") con uno straordinario manifesto che i media italiani dovrebbero imparare a memoria. “Siamo i pappagalli dell'ortodossia e facciamo carriera giurando fedeltà al dogma..."
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Giulio Meotti