“La cancel culture non è una tempesta in una tazza da tè, ma una jihad culturale”
Il celebre sociologo di origine ungherese Frank Furedi, professore emerito all’Università del Kent (qui la mia intervista a Furedi per la newsletter), in un saggio spiega che “accusando di razzismo anche Beethoven, Puccini, Omero e Shakespeare si vogliono rendere invisibili i contributi più importanti al canone occidentale. Fermiamo i barbari all'interno delle mura della civiltà..."
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Giulio Meotti