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Guerre di Rete

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Technology, Information and Media

Digital culture and information curated by Carola Frediani.

About us

Guerre di Rete is a non-profit cultural organization focused on unraveling the complex relationship between digital culture, digital rights, and cyber dynamics. Our mission is to enhance public discourse on technology's societal impacts, fostering critical and in-depth information. Guerre di Rete's cultural project includes Digital Conflicts, a bi-weekly newsletter that offers insights into the intersection of digital culture, AI, cybersecurity, digital rights, data privacy, and tech policy, enriched with a European perspective to foster a global dialogue on the nuances of our digital existence. https://conflicts.digital

Website
https://linktr.ee/GuerrediRete
Industry
Technology, Information and Media
Company size
1 employee
Headquarters
Genova
Type
Nonprofit

Locations

Employees at Guerre di Rete

Updates

  • Roma, abbiamo un problema... di nuovo! “Qualsiasi tentativo di accedere illegalmente ai dati dei cittadini, compresi i giornalisti e gli oppositori politici, è inaccettabile, se confermato. La Commissione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire l'effettiva applicazione delle norme dell'Unione europea”. 11 giugno 2025. La Commissione europea interviene su alcune domande poste da membri del Parlamento Ue. Oggetto: l’Italia. “La Commissione è a conoscenza dei recenti rapporti sull'uso di Paragon", ha dichiarato la vicepresidente esecutiva e commissaria europea per le Tecnologie digitali e di frontiera Henna Virkkunen. Che ricorda all'Italia come il nuovo Regolamento europeo sulla libertà dei media (European Media Freedom Regulation - EMFA) sarà applicabile dall'8 agosto 2025. Il riferimento è a un articolo del regolamento che mira a salvaguardare le fonti giornalistiche vietando alle autorità statali di utilizzare strumenti di sorveglianza sui giornalisti, salvo circostanze eccezionali (“giustificato da un motivo imperativo di interesse generale”). Quindi no all’uso di spyware, anche se, come avevano commentato alcuni, rischia di rimanere sempre aperta la finestra delle esigenze di sicurezza nazionale che potrebbe essere sfruttata per far rientrare questi malware nei dispositivi di chi fa informazione. https://lnkd.in/dE4Jns4E

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    “Il panico attorno alla #tecnologia non si manifesta esclusivamente con le tecnologie di comunicazione e digitali, anzi, uno dei temi principali del libro riguarda proprio l’importanza di assumere una ‘lunga prospettiva’ sulle reazioni alle tecnologie passate. In questo modo possiamo osservare dei pattern comuni e capire meglio quello che sta accadendo oggi”, spiega Alberto Acerbi a Guerre di Rete. “Ci sono panici che possiamo avere ma possiamo andare più lontano nel passato: la radio, i romanzi, la stampa o addirittura la scrittura. Pensiamo per esempio alla stampa. Negli anni successivi alla sua diffusione in Europa c’erano preoccupazioni che ricordano quelle di oggi: moltiplicazione incontrollata di informazioni, circolazione di falsità e via dicendo. L’aspetto interessante è che la società si è adattata alla stampa con altre invenzioni, come gli indici analitici e le enciclopedie, e tramite cambiamenti di comportamenti che puntano a risolvere questi problemi”. L'intervista a cura di Philip Di Salvo continua su Guerra di Rete https://lnkd.in/d9jGhJFc

  • 𝑳𝒂 𝒏𝒐𝒕𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒉𝒊 𝒕𝒘𝒆𝒆𝒕, come l’ha chiamata qualcuno, tra #Musk e #Trump è al momento più divertente da vedere che facile da decifrare. Il duello rusticano combattuto con mazzate da un social personalistico all’altro è esploso dopo pochi giorni che l’ad di Tesla si è dimesso dalla guida del Dipartimento per l'Efficienza governativa (#DOGE), dove era stato investito della missione di tagliare la burocrazia statunitense, ridurre le spese, infilare i proprio fedelissimi, dare una rinfrescata di #AI al tutto. Le dimissioni non sono state proprio una sorpresa: come nota Wired, “la qualifica di impiegato speciale del governo comporta alcuni privilegi – come il non dover sottostare a una serie di accertamenti etici e finanziari – ma prevede un limite massimo di 130 giorni all'anno”. Ma subito dopo Musk ha iniziato a denigrare il “𝑩𝒊𝒈, 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒊𝒇𝒖𝒍 𝑩𝒊𝒍𝒍” di Trump, un pacchetto di spesa approvato dai repubblicani nei giorni scorsi. Non esattamente “bello” per Musk, che lo ha definito “un abominio disgustoso”, affermando che aumenterebbe significativamente il deficit del bilancio federale attraverso l'aumento delle spese per la difesa, il contrasto all'immigrazione e i tagli alle tasse. Come si sia arrivati al progressivo e poi esplosivo degrado della relazione fra i due è un tema complesso benché per molti annunciato o prefigurato da tempo... Ne parliamo nella #newsletter

  • L’invasione dell’Ucraina e il suo ecosistema tecnologico hanno creato le condizioni per lo sviluppo di sistemi militari di intelligenza artificiale che stanno cambiando il volto della guerra presente e futura. L’#intelligenzaartificiale, al crocevia tra opportunità tattiche e rischi strategici, solleva interrogativi che nessuna tecnologia può risolvere da sola. Il futuro della guerra – e forse anche della pace – si giocherà nella capacità delle società democratiche di regolarne lo sviluppo prima che siano forze diverse a farlo. L'analisi di Flavio Pintarelli continua su Guerre di Rete https://lnkd.in/daWXJWmX

  • Il presidente degli Stati Uniti #DonaldTrump sembra intenzionato a utilizzare ogni mezzo possibile per mantenere la promessa di combattere l’immigrazione clandestina e contenere i flussi di migranti in ingresso al confine sud-occidentale del Paese. Proprio qualche settimana fa, la segretaria alla Sicurezza nazionale Kristi Noem ha infatti annunciato il lancio dell’app Cbp Home, dotata di una funzione specifica che “𝐨𝐟𝐟𝐫𝐞 𝐚𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐬𝐞𝐧𝐞 𝐨𝐫𝐚 𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨-𝐞𝐬𝐩𝐞𝐥𝐥𝐞𝐫𝐬𝐢, 𝐢𝐥 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐥’𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐚𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚𝐧𝐨”. Più nel dettaglio, l’applicazione non è altro che la versione completamente rinnovata di Cbp One, un’app promossa dall’amministrazione Biden per agevolare i migranti nel fissare un appuntamento per avviare le pratiche di richiesta di asilo negli Stati Uniti. Ora, invece, con Donald Trump l’applicazione ha preso tutta un’altra forma... Il racconto di Chiara Crescenzi prosegue su Guerre di Rete

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    Il mondo dei #sextoys non è affatto uno sfizio per pochi. È un settore in piena espansione, con numeri che parlano chiaro. Le stime internazionali descrivono un mercato globale da 2,5 miliardi di dollari, destinato a raddoppiare entro il 2033. Come altri giocattoli sessuali, anche le sex dolls sono sempre più normalizzate: i tempi sono cambiati, e i discorsi su sessualità e solitudine, almeno nelle grandi città, sono ormai entrati nel dibattito pubblico. Questo cambiamento culturale ha spinto aziende di tutto il mondo a dedicarsi al settore, investendo nel miglioramento dei prodotti a partire dal materiale, che viene comunemente definito silicone iper realistico. #technologia Laura Carrer su Guerre di Rete

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    L’idea di utilizzare la luce per elaborare informazioni non è nuova: se ne discute sin dagli anni Settanta. Ma è solo negli ultimi anni, sulla scorta della pressione esercitata dalla crisi della microelettronica tradizionale, che il campo ha cominciato a strutturarsi come un vero e proprio settore #tecnologico, attirando finanziamenti e interesse da parte dei grandi operatori del digitale. Ci sono poi aziende che stanno puntando direttamente al bersaglio più grosso: non una simbiosi tra #hardware fotonici ed elettrici, ma veri e propri sistemi di computazione ottica al 100%. Per tutte queste ragioni, la computazione fotonica è più di una semplice evoluzione tecnica e rappresenta, per il momento, ancora una frontiera. Non è detto che sarà conquistata o che sarà quella definitiva, né che sostituirà in toto i modelli attuali. Ma è una delle vie più promettenti per dare risposta al bisogno – sempre più urgente – di ripensare l’infrastruttura materiale su cui si regge la civiltà digitale. Continua su Guerre di Rete l'analisi di Cesare Alemanni https://lnkd.in/dciAjQyd

  • Non è un modo di dire: “Numerosi studi hanno dimostrato che gli umani sono disposti a provare emozioni nei confronti di tutto ciò che si muove”, racconta sul The New Yorker Patricia Marx, scrittrice e docente a Princeton. “Di conseguenza, non mi dovrei sorprendere di essere accorsa a liberare il mio Roomba quando si è incastrato sotto il divano. E di essermi sentita in colpa quando le sue ruote si sono incastrate a causa di un filo che aveva raccolto”. Andrea Daniele Signorelli racconta della nostra affezione (e apprensione) nei confronti di esseri artificiali su https://lnkd.in/datbkbNE

  • Duolingo, una nota app per imparare le lingue, ha annunciato che “smetterà gradualmente di utilizzare i collaboratori per svolgere il lavoro che l'#intelligenzaartificiale è in grado di gestire”, in un'e-mail inviata a tutti i dipendenti dal cofondatore e amministratore delegato Luis von Ahn. L'azienda – dice la comunicazione – sarà “AI-first”. Nel caso dell’annuncio di Duolingo però non sono mancate critiche e prese di posizione, anche da utenti, riferisce Unilad. Ma è il giornalista Brian Merchant a raccogliere la testimonianza di uno di quei collaboratori che sarebbero stati lasciati a casa in nome dell’AI. Secondo questa persona, Duolingo avrebbe già sostituito con sistemi di intelligenza artificiale fino a 100 dei suoi dipendenti, soprattutto gli scrittori e i traduttori che creano i particolari quiz e materiali didattici che hanno contribuito a creare l'identità dell'azienda. Secondo questo resoconto, i traduttori sarebbero stati licenziati nel 2023, gli scrittori sei mesi fa, nell'ottobre 2024. Qua riporto direttamente le parole di Merchant: “È successo all’improvviso”, mi ha detto il lavoratore, un autore che ha lavorato per anni nell'azienda, a condizione di anonimato. Ha detto che è stato “scioccante” quando ha ricevuto la notizia. “Stavamo lavorando con il loro strumento di intelligenza artificiale da un po' di tempo, e non era assolutamente in grado di scrivere delle lezioni senza l'intervento di esseri umani”. “È uno spaccato della crisi occupazionale dell'#AI - continua Merchant - che si sta verificando proprio ora, non in un futuro lontano, e che è già più pervasiva di quanto si possa pensare. 𝐈𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐃𝐮𝐨𝐥𝐢𝐧𝐠𝐨 𝐧𝐨𝐧 è 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨. Quasi tutti gli artisti e gli illustratori professionisti che incontro mi raccontano di aver perso clienti e ingaggi a causa di aziende che si sono affidate all'AI invece di pagare il lavoro umano; alcuni sono stati espulsi del tutto dai loro settori. Ho scritto per Wired di manager che stanno usando l'AI per sostituire artisti e designer nell'industria dei videogiochi. I doppiatori sono in sciopero da 9 mesi, in cerca di protezione dalle aziende che vorrebbero usare l'intelligenza artificiale per clonare le loro voci. Proprio questa settimana, il popolare sito di gaming Polygon è stato venduto alla content farm Valnet, spesso accusata di usare articoli generati dall'AI: quasi tutto il personale umano di Polygon è stato licenziato. Dopo l’ondata di attenzione e infatuazione mediatica che ha accompagnato il lancio di #ChatGPT e di molti altri strumenti di intelligenza artificiale generativa, dopo che per molti mesi si è parlato di vantaggi per la produttività, o di sostituzione del lavoro (soprattutto delle mansioni noiose e ripetitive) con l’AI, siamo arrivati a un punto dove si intravedono più che altro le prime sostituzioni di lavoratori. https://lnkd.in/d434b9f2

  • 𝐆𝐃𝐑 𝐑𝐄𝐂𝐀𝐏 – 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄 𝟐𝟎𝟐𝟓 Questa è una versione della #newsletter che esce a fine mese e che raccoglie tutti i nostri articoli e le uscite mensili della stessa newsletter. 𝐂𝐨𝐬ì, 𝐬𝐞 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐞𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚, 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐚 📎 #cybersicurezza #privacy #intelligenzaartificiale #cybercrimine

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