App di tracciamento, ecco come funzionerà (secondo Apple e Google)

  • Apple e Google continuano a lavorare. La software house milanese Bending Spoons anche, con l’obiettivo di cominciare i test regionali a metà maggio e sbarcare sugli smartphone dei connazionali che decideranno di scaricare l’applicazione di tracciamento/notifica dei contatti presumibilmente in giugno (qui l’intervista rilasciata al Corriere). Molto va ancora chiarito e deciso, a partire dalla funzione che avrà la notifica: cosa dovrà fare chi se la troverà sullo schermo? O meglio: cosa sarà obbligato, eventualmente, a fare?

    Non sarà ovviamente compito dei due colossi della Silicon Valley rispondere, ma del ministero della Sanità. Lunedì 4 maggio Apple e Google hanno invece dato nuove informazioni sul funzionamento del loro sistema e sulle caratteristiche comuni alle app che decideranno di utilizzarlo, compresa la nostra. Innanzitutto, per sbarcare sugli store di Apple e Google, e dunque sul 99 per cento degli smartphone, con un app di notifica dei contatti bisogna avere l’approvazione dei governi o, nel caso in cui sia prevista una strategia multi-app per ora esclusa nei nostri confini, delle regioni. Poi: gli sviluppatori non potranno in alcun modo integrare il Gps, come auspicato anche dalla Commissione europea, o permettere ai governi di usare i dati per fini che non siano la gestione dell’emergenza Covid-19. La differenza fra la Commissione e il duo californiano è che i secondi hanno di fatto il controllo sul funzionamento delle app: o con loro, o fronteggiando limiti strutturali.

    Quando— e se — noi decideremo di scaricarla, l’app ci accoglierà con la richiesta di autorizzazione di scambiare gli identificativi anonimi, casuali e in alcun modo legati alla posizione tramite il bluetooth.

    Le schermate che vedete in questa gallery sono solo la base su cui Bending Spoons dovrà lavorare (a cura di Martina Pennisi)