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App Immuni Pisano

Come sarà l’App anti Covid-19. Parola di Pisano (ministro Innovazione)

Cosa ha detto il ministro per l’Innovazione Paola Pisano, in audizione in commissione Trasporti alla Camera, sull’app di contact tracing per contrastare Covid-19.  L’app per il tracciamento in funzione anti Covid-19 sarà volontaria. E i dati dovranno essere “resi sufficientemente anonimi da impedire l’identificazione dell’interessato”. È quanto ha annunciato il ministro dell’Innovazione, Paola Pisano, in…

L’app per il tracciamento in funzione anti Covid-19 sarà volontaria. E i dati dovranno essere “resi sufficientemente anonimi da impedire l’identificazione dell’interessato”. È quanto ha annunciato il ministro dell’Innovazione, Paola Pisano, in audizione in commissione Trasporti alla Camera. Nelle prossime ore il ministro conta di ricevere infatti la relazione finale della task force tecnologica (istituita dal ministero dell’Innovazione insieme a quello della Salute lo scorso 31 marzo) sull’app di contact tracing per contrastare la diffusione della Covid-19. Il ministro invierà dunque al presidente Conte e agli altri membri del Governo per le valutazioni. Ecco i dettagli.

COME FUNZIONERÀ L’APP DI CONTACT TRACING ITALIANA

L’obiettivo dell’app non è geolocalizzare ma identificare i soggetti con cui il nostro cellulare è entrato in contatto. Il ministro Pisano ha sottolineato che i dati dell’app “saranno identificativi e anonimi dei cellulari dei cittadini che vorranno aderire” alla piattaforma.

APP VOLONTARIA

Proprio come aveva già sottolineato il presidente dell’Autorità garante per la privacy Antonello Soro, audito dalla commissione Trasporti questa mattina, l’app deve fondarsi “sulla volontaria adesione” dei singoli. L’applicazione dovrà rispettare “sette” condizioni, tra cui la “volontarietà di partecipazione” ha spiegato Paola Pisano.

LE CONDIZIONI NECESSARIE PER L’EFFICACIA DELL’APP

Dunque i cittadini saranno liberi di scaricare o meno l’app. Tuttavia, il ministro Pisano ha ammesso che per essere efficace almeno il 60% degli italiani dovrebbe utilizzare l’app. Proprio per questo “dovrà essere fatta una campagna di comunicazione adeguata affinché molti cittadini partecipino”.

IL LAVORO DELLA TASK FORCE

Alla realizzazione della piattaforma per monitorare la diffusione della pandemia “partecipano molti istituzioni europee ad applicazioni analoghe”, ha aggiunto Pisano chiarendo ancora che “nella task force non ci sono parlamentari perché le decisioni spettano ad altri, al governo” e non ai 74 tecnici del gruppo di esperti. Aggiungendo inoltre che non “sono inclusi rappresentanti di imprese telefoniche” che però “sono in contatto” con il ministero.

SOGGETTO PUBBLICO

Il ministro dell’Innovazione conferma la regia pubblica dell’app. “I dati saranno gestiti da un soggetto pubblico (o più)”, ha dichiarato Pisano anche se “ancora non è stato scelto”.

DATI SUFFICIENTEMENTE ANONIMI

“Si tratta di un terreno delicato” ammette il ministro, “è indispensabile, a tal fine, che il singolo possa confidare nella trasparenza e nella correttezza delle caratteristiche del servizio nonché nell’assenza del perseguimento di scopi ulteriori e incompatibili con la finalità di prevenzione sanitaria”.

SISTEMA OPEN SOURCE

È necessario inoltre che “il codice [dell’app] sia aperto (ossia in modalità open) e suscettibile di revisione da qualunque soggetto indipendente voglia studiarlo e che i dati trattati ai fini dell’esercizio del sistema siano resi sufficientemente anonimi da impedire l’identificazione dell’interessato”.

DATI CANCELLATI AL TERMINE DELL’EPIDEMIA

Il ministro ha anche chiarito “che raggiunta la finalità perseguita, tutti i dati ovunque e in qualunque forma conservati, con l’eccezione di dati aggregati e pienamente anonimi a fini di ricerca o statistici, siano cancellati con conseguente garanzia assoluta per tutti i cittadini di ritrovarsi, dinanzi a soggetti pubblici e privati, nella medesima condizione nella quale si trovavano in epoca anteriore all’utilizzo della app di contact tracing”.

MINIMIZZATI I RISCHI DI REIDENTIFICAZIONE

Pisano ha aggiunto che la soluzione adottata, “nelle sue componenti tecnologiche e non tecnologiche” dovrà poter essere “considerata, almeno in una dimensione prognostica, effettivamente efficace sul piano epidemiologico perché, qualora non lo fosse, diverrebbe difficile giustificare qualsivoglia, pur modesta e eventuale, compressione di diritti e libertà fondamentali equiparabile a quella imposta dalle limitazioni nei movimenti di cittadini in queste settimane” e che “la soluzione adotti misure tecniche ed organizzative che minimizzino i rischi di reidentificazione in ogni fase di vita del sistema (a titolo esemplificativo con variazione periodica e casuale dell’Id anonimo dell’applicazione)”.

RELAZIONE FINALE A CONTE IN SERATA

Infine le tempistiche. “Gli esperti hanno analizzato le applicazioni pervenute producendo due relazioni tecniche una sulla privacy e una sull’analisi tecnologica delle soluzioni. Conto di ricevere nelle prossime ore la relazione finale della task force che sarà mia cura inoltrare al Presidente Conte e agli altri membri del Governo per le valutazioni e decisioni di competenza, unitamente alle osservazioni che abbiamo ricevuto dal Garante privacy e dall’Agcom”, Ha concluso la ministra dell’Innovazione Paola Pisano.

“Ci sarà una short list di app, ovvero una rosa di soluzioni tra cui scegliere”, ha precisato all’Ansa Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante per l’Italia all’Oms.

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